Durante la tua vacanza a Milazzo, ospite in una delle nostre case vacanze o nel nostro bed and breakfast, puoi visitare le chiese presenti sul territorio, ammirando il loro interno tra archi e resti di affreschi quattrocenteschi.
Le Chiese a Milazzo:
Chiesa del Carmine:
nel 1570 il padre carmelitano Andrea Cordaro da Tripi per commissione dei suoi superiori e su richiesta della città si reca a Milazzo dove fonda un Convento dell’ordine, nel luogo in cui sorgevano l’antica chiesa di san Filippo d’Agira, appartenente ad una confraternita locale e la chiesa della Madonna della Consolazione della famiglia Rigales. Successivamente ha inizio anche l’edificazione della nuova chiesa. Il convento è stato ampiamente rimaneggiato ed ospita oggi gli uffici del comune. L’antico chiostro del medesimo si trovava dove ora c’è l’atrio del Carmine. La chiesa contiene interessanti dipinti e particolari in stile barocco. Barocca è anche la facciata principale.
Chiesa di san Giacomo:
dedicata a san Giacomo apostolo, fu costruita nel 15° sec. Dice il nostro storico Perdichizzi nel suo Milazzo Sacro: “La chiesa dedicata a san Giacomo apostolo fu dalli saraceni demolita, a tempo poi del re Alfonso, essendo la città stata travagliata con lungo e stretto assedio da Luigi d’Angiò, implorò l’aiuto divino per mezzo dei meriti dell’Apostolo, e ricevuta la libertà, in ricompensa del ricevuto beneficio fu dall’Università riedificata la Chiesa sotto gli auspici del medesimo santo..”. Presenti all’interno, fra l’altro, dipinti del settecento, pregevoli marmi e stucchi, la statua del santo, coro e pulpito in legno, l’altare maggiore intarsiato proveniente dal Duomo antico, la cripta sotto il presbiterio. Bella anche la facciata principale. E’ aperta principalmente durante le cerimonie o per eventi culturali. Accanto all’ingresso laterale della chiesa posto sulla via Medici, i resti
di quella che fu la chiesa delle Anime del purgatorio.
Chiesa di Santa Maria Maggiore
Procedendo oltre e percorrendo il lungomare Garibaldi fino al rione marinaro di Vaccarella, si arriva alla chiesa di Santa Maria Maggiore. Costruita nei primi decenni del seicento, cambiò più volte denominazione. Dice il Perdichizzi: “Ritornando alla Riviera del mare appresso l’Ospedale verso Mezzogiorno, fu edificata la chiesa di S. Erasimo, correttamente detta di S. Ermo; rinnovando la memoria dell’antica chiesa sotto il titolo medesimo. Nell’anno 1632 il padre Antonio Faranda fondò in questa chiesa una Congregazione sotto titolo Gesù e Maria (la chiesa cambiò perciò nome n.d.r.). Non essendo capace per la moltitudine dei congregati fu di bisogno ingrandirla, come si fece a spese della congregazione.. L’anno 1662 fu questa chiesa fatta sacramentale e parrocchia ed è la terza della città”. A partire dal 1755 assunse l’attuale denominazione. Una lapide posta accanto all’ingresso ricorda che sul suo sagrato si riposò Garibaldi, dopo le fatiche della battaglia del 20 luglio 1860.
Chiesa di San Papino:
giungendo più o meno a metà della passeggiata sul Lungomare, si giunge all’altezza della via Cristoforo Colombo, posta sulla sinistra se si procede in direzione Vaccarella, dalla quale si può risalire fino a raggiungere piazza san Papino, che ospita l’omonima chiesa ricostruita sulle fondamenta di una chiesa dedicata al martire Papino, vittima delle persecuzioni di Diocleziano. Si narra che i milazzesi per salvare il corpo del santo dagli invasori, lo nascosero forse nella stessa chiesa o sulla spiaggia. Fu più volte ricostruita, nel 1618 venne donata dalla città all’ordine dei Frati Minori. La chiesa venne così ingrandita e fu ampliato il convento. Quest’ultimo ha ospitato più capitoli dell’ordine. Fra l’altro, ricordiamo lo splendido crocefisso ligneo di fra Umile da Petralia che lo realizzò intorno al 1633. Questa sacra effige è ritenuta prodigiosa poiché si tramanda che abbia lacrimato nel 1798.
Chiesa di Santa Caterina:
collocata all’angolo fra piazza Roma e la via Umberto I°, è una piccola chiesa costruita su un’antica costruzione di epoca bizantina, più volte rimaneggiata e che sorgeva in un’area dedicata alle sepolture. La statua marmorea della santa, attribuita al Gagini, precedentemente si trovava in un’altra chiesa posta nelle vicinanze di quella di san Gaetano. Essa fu distrutta durante l’assedio del 1718-19 e non più ricostruita. Il culto della santa venne, quindi, trasferito nella chiesa fino ad allora dedicata a Santa Margherita. Recentemente sotto l’altare maggiore è stata rinvenuta una piccola cripta che ha suscitato l’interesse della Soprintendenza ai BB. CC.
Chiesa di San Francesco di Paola:
continuando a salire, non molto distante, sulla destra è collocato questo santuario, l’unico in Sicilia direttamente fondato dal santo, che fra il 1464 ed il 1467 terminò il rustico della chiesa e del convento. Parecchi i prodigi legati alla sua costruzione: dall’allungamento della trave posta fra le due pareti risultata troppo corta, ai due massi divenuti tanto leggeri da riuscire a spostarli con le mani, sui quali poggia una parte della chiesa, la quale venne in pratica costruita senza fondamenta sul colle san Biagio e dedicata, per volere del santo, a Gesù e Maria. Presenti varie reliquie, es. la Berrettella del taumaturgo. Venne rimaneggiata ed ingrandita nel 1620. Quest’anno ricorre il cinquecentenario della morte del santo e Milazzo è stata meta di numerosi pellegrini.
Chiesa di San Rocco:
accanto al museo si apre una scalinata che porta a questa chiesetta del 1575. Fu costruita per un voto fatto dalla città durante una lunga pestilenza che colpì il regno per circa tre anni. Ha l’aspetto di una piccola fortezza con tanto di merlatura. La statua del santo è del tardo cinquecento.
Chiesa dell’Immacolata:
è vicina alla chiesa di san Rocco, risale al 1640 e fu costruita per volere della congregazione della Concezione. Venne ampliata alla fine dell’800 e vi fu annesso anche il costruendo nuovo convento dei Cappuccini. Presenti, fra l’altro, alcuni dipinti provenienti dall’antica chiesa dei Cappuccini ed un caratteristico ed antico presepe artistico, opera di un artigiano agrigentino.
Chiesa del SS. Salvatore:
percorrendo tutta la via D’Amico Rodriguez, incontriamo questa chiesa, il cui portone principale è posto sulla strada. Fu iniziata nel 1616. E’ piuttosto spaziosa. Presentava degli arredi molto ricchi. E’ chiusa ormai da parecchi anni ed è stata oggetto di restauro, si vocifera non molto ben riuscito. Ma non ci è dato sapere se e quando verrà riaperta.
Chiesa di san Gaetano:
si trova di fronte alla chiesa del SS. Salvatore, edificata nel 15° sec. dagli spagnoli, venne dedicata inizialmente al culto della Madonna della Catena. Verso la fine del seicento, assunse la nuova denominazione. Fu ampliata e restaurata agli inizi del seicento. Qualche anno fa era iniziato il restauro,oggi, non si sa perché, i lavori sono fermi.
Duomo Antico:
si erge dentro le mura del castello ed era l’antica chiesa madre della cittadella. Fu iniziata nel 1608 su progetto del fiorentino Camillo Camilliani, in sostituzione della cinquecentesca Chiesa di Santa Maria abbattuta per costruire la più esterna cinta muraria ( si trovava nei pressi dell’ingresso principale del castello dove oggi c’è il bastione, non a caso, denominato di Santa Maria). Nel 1642 venne dedicata a Santa Maria Assunta. E’ ormai sconsacrata e viene utilizzata solo per convegni e manifestazioni culturali. Molto interessante la mostra permanente dei reperti rinvenuti dentro le mura del castello. Allestita dalla Società milazzese di Storia patria, è ospitata dal 2005 nella sua sacrestia. Da non perdere.
Chiesa del Rosario:
vi si arriva scendendo le scale che si trovano di fronte all’ingresso del castello. E’ una chiesa del 16° sec. ricca di opere del seicento e del settecento e ne conserva alcune provenienti dall’antica chiesa dei Cappuccini. Presenti anche numerosi sepolcri gentilizi. Vi era annesso il convento dei Domenicani, anch’esso del cinquecento, che fu sede di importanti capitoli dell’ordine e del santo Uffizio ed ospitò anche numerosi ufficiali durante i vari conflitti bellici che interessarono la nostra città. Il convento era dotato di un chiostro, oggi quasi interamente distrutto, ma per il cui ripristino sarebbero stati stanziati ingenti finanziamenti.
Oratorio del Santissimo Crocifisso:
fondato nel 1547 dalla confraternita del SS. Nome di Gesù si trova presso gli edifici della chiesa del Rosario, dove occupa parte dell’area ovest del chiostro dei Domenicani. La congregazione formata da laici, soprattutto maestri artigiani e sacerdoti diocesani, lo usava come luogo di incontro e preghiera. La cappella è la parte più interessante dell’oratorio ed è ricca di tele, sculture, paramenti sacri del ’700 e del ‘800. Per la visita ci si può informare presso la parrocchia del Rosario.
Chiesa di San Giuseppe:
si trova nella via san Giuseppe, piccola strada che s’incontra prima di giungere alla biforcazione che permette di ascendere al promontorio. Edificata nel 1565 da devoti del santo in un tempo in cui la città era infestata dalla peste, è piccola e costituita da un unico vano. Ha altare maggiore in stile barocco, circondato da colonne tortili di marmo intarsiato. Subì dei rifacimenti nel seicento e nel settecento. Il gruppo statuario di “San Giuseppe con bambino” è in legno policromo ed è del 1734.
Chiesa dell’Addolorata: durante il percorso, sulla destra, in posizione sopraelevata, si trova questa chiesa costruita intorno al 1810 affiancandola ad un’antica cappella della famiglia Calabrò, usata poi come sacrestia.
Chiesa di Sant’Antonio:
è molto particolare, essendo allestita in una grotta che veniva utilizzata anticamente come ricovero per i pescatori durante le intemperie o come dimora da eremiti. Proprio un eremita soccorse ed ospitò il santo nel 1221, quando, navigando verso la natia Lisbona, venne qui dirottato da una tempesta. Dopo che Antonio venne santificato, la sua immagine fu posta in questa grotta, che divenne una sorta di piccola chiesa. Nel 1534 la grotta venne depredata dai corsari che portarono via anche il quadro, ma non riuscirono, nonostante il vento favorevole, a riprendere il largo. Buttarono, quindi, il quadro in mare e così poterono allontanarsi. Il quadro giunse sulla spiaggia intatto e venne raccolto da pescatori che lo riposero nella grotta. Da allora crebbe la devozione verso il santo, tanto che i fedeli si portarono via a pezzetti il quadro. La chiesetta venne successivamente ingrandita a colpi di scalpello ed arricchita. La statua lignea del santo è degli inizi del ‘700.
Santuario di S. Antonio da Padova, Santuario di S. Francesco da Paola, Duomo di S. Stefano, Il Duomo Antico
Chiesa di San Nicola, Chiesa di Santo Rocco, Chiesa di Santa Maria Maggiore, Chiesa di San Giuseppe, Chiesa di San Giacomo, Chiesa di San Gaetano, Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria, Chiesa della SS. Trinità, Chiesa della Madonna del Rosario, Chiesa dell'Immacolata, Chiesa dell'Addolorata, Chiesa del S S. Salvatore, Chiesa del S.S., Crocifisso di San Papino, Chiesa del Carmine
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18:37
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